"In esecuzione della legge 4 agosto 1894 n.397 sull'ordinamento dei Domini Collettivi nelle Provincie dell'ex Stato Pontificio è costituito il Consorzio denominato "CONSORZIO DEGLI UOMINI DI MASSENZATICA" con sede in questa Villa (verbale dell'Assemblea 8 novembre 1896 a rogiti Dott. Guelfo Ferretti). Esso è costituito in Università o Partecipazione Agraria e soggetto alle disposizioni della suddetta legge 4 agosto 1894 n.397 e 16.6.1927"
Consorzio degli Uomini di Massenzatica
Statuto e Regolamento
Art. 2
Il Consorzio Uomini di Massenzatica (CUM) è una Azienda Agricola Storica e una proprietà collettiva di 353 ettari a Massenzatica (Ferrara).
Le sue origini risalgono al Medioevo quando l'Abate di Pomposa concesse alla popolazione locale il diritto di pascolo di queste terre marginali poco adatte alla coltivazione.
Da allora queste terre furono lavorate e gradualmente bonificate. Le attuali 600 famiglie hanno usufruito di una particolare forma giuridica di proprietà (né privata, né pubblica) che ha consentito una peculiare modalità di gestione che è riuscita, soprattutto negli ultimi 20 anni, a coniugare redditi e occupazione dei Consorziati, con un approccio imprenditoriale.
Questa forma sui generis di proprietà appare "avanzata" in quanto ha come obiettivi una pluralità di interessi in termini sia di efficienza (ricavi, profitti, occupazione, buona gestione dell'impresa…) ed efficacia (consenso e condivisione degli obiettivi aziendali da parte della comunità locale, occupazione di personale locale altrimenti inoccupato per parte dell'anno, aiuto ai deboli…).
Ha saputo trovare un equilibrio avanzato rispetto ad un tipico "trade off" che caratterizza spesso un'organizzazione pubblica più legata all'efficacia (istituzionale) degli obiettivi da perseguire che all'efficienza con cui li raggiunge.
In tal senso si configura come una gestione innovativa di una "comunità interna che serve una comunità esterna" nel modo più appropriato, utilizzando parte dei terreni per rispondere agli obiettivi della comunità locale e dando in gestione a privati una parte residua di terra, in modo da disporre di un benchmark stimolante. Rendendo più efficiente la gestione, servono sia i clienti (la comunità esterna), sia i propri soci (comunità interna), stimolati dal mercato. La governance tiene così conto di una pluralità di valori e fattori, in cui l'uso dei terreni e la Natura sono ora fattori inclusivi.
In tal modo l'esperienza CUM si inserice in quel filone del capitalismo sociale "social oriented" contrapposto a quello più tradizionale "profit oriented" che secondo alcuni esperti e studiosi sono il futuro dell' Umanità.
Tratto da "VERS UN NOUVEAU CAPITALISME?"
A cura di Cds - Centro ricerche Documentazione Studi"
A. Gandini - C. Bertelli - A. Occhi